L’AMBIENTE MARINO
I fondi marini antistanti l’Emilia-Romagna sono sabbioso-fangosi e digradano dolcemente, fino a raggiungere una profondità di 25/30 metri a una distanza di 12 miglia nautiche dalla costa.
Le acque dell’alto Adriatico presentano complesse caratteristiche statiche e dinamiche, spesso non di semplice interpretazione. Tra le caratteristiche, la temperatura dell’acqua rappresenta un fattore importante, in grado di condizionare la vita e le reazioni chimiche che avvengono nell’ecosistema. Lungo la fascia costiera dell’Emilia Romagna questo parametro subisce fortissime variazioni raggiungendo le massime escursioni dell’intero Mediterraneo: durante il periodo invernale la temperatura si abbassa fino a raggiungere valori minimi prossimi a 7 °C; nel periodo estivo i massimi valori di temperatura superficiale possono invece quasi toccare i 30°C.
I numerosi fiumi alpini e il fiume Po apportano ogni giorno grandi volumi di acqua dolce, sedimenti e composti organici: ciò ha una grande influenza sulla salinità, che risulta minore rispetto ad altre zone, sul pH, sull’ossigeno disciolto, sulla trasparenza e sul contenuto di clorofilla (indice di livello trofico). Da tutte queste influenze specifiche deriva la caratteristica eutrofia delle acque costiere: verdi acque che ospitano una peculiare flora e sono abbondante pascolo per una variegata fauna marina. La pesca rappresenta quindi un settore molto importante fin dall’antichità, a cui oggi si associa l’attività estrattiva di gas naturale.
L’AMBIENTE COSTIERO
La costa emiliano – romagnola è costituita prevalentemente da una spiaggia quasi continua, senza promontori e rientranze accentuate. È una costa bassa e sabbiosa, ampia da pochi metri ad oltre 200 m, che si estende per circa 130 km, dalla foce del Po di Goro fino alla foce del Torrente Tavollo, tra Cattolica e Gabicce Mare.
L'ampiezza di marea è abbastanza contenuta e ciò ha permesso sin dall'antichità la fondazione e lo sviluppo di numerosi centri abitati e borghi marinareschi.
La parte più settentrionale della costa dell’Emilia-Romagna (da Goro a Cervia) ha un assetto tipicamente planiziale, un tempo caratterizzato da spiagge, dune e ambiente retrodunale, ma attualmente profondamente modificato dall’agricoltura e dallo sviluppo turistico e urbanistico.
La parte più meridionale del litorale regionale (da Cesenatico a Cattolica) ha la configurazione tipica di un territorio fortemente antropizzato: lungo la linea di costa si susseguono numerose opere ingegneristiche, quali moli, porti, darsene, alternati a lunghi tratti di litorale attrezzato per la fruizione turistica.
Complessivamente la costa è un ambiente dinamico dall’equilibrio oggi compromesso: la spiaggia, infatti, è il risultato dell’interazione tra il trasporto di sabbia da parte dei fiumi e l’azione del moto ondoso e delle correnti marine che ridistribuiscono il sedimento lungo il litorale. A questo già delicato equilibrio naturale si è sovrapposto l’intervento dell’uomo, che ha fortemente accentuato la vulnerabilità della costa emiliano-romagnola che è attualmente soggetta ad estesi processi erosivi.
L’AMBIENTE VALLIVO
Alle spalle del sistema litoraneo si trovano, a nord, vasti territori occupati in parte da aree umide di elevata rilevanza naturalistica. Si tratta di ambienti di transizione di acqua salmastra, originata dal mescolamento tra le acque costiere e le acque dolci dei fiumi. Si tratta di paesaggi estremamente eterogenei dal punto di vista ambientale e biologico, di origine sia naturale che artificiale: possiamo infatti incontrare laghi salmastri, sacche, lagune vive, foci fluviali, saline, canali, vasche di colmata, boschi allagati e altro ancora.
L’equilibrio idrogeologico dell’area è fortemente influenzato dalle attività antropiche e, ad oggi, tutte le zone umide della regione sono soggette a regimi idrici artificiali, finalizzati a diversi scopi, quali l’agricoltura, l’acquacoltura, la pesca, le attività industriali e il turismo.
Nelle aree umide lo scambio continuo e periodico delle acque marine con quelle interne dolci fa sì che i parametri chimico-fisici dell’acqua - salinità, temperatura, ossigeno, pH - subiscano importanti variazioni giornaliere e stagionali, in parte regolate dall’uomo.
Un territorio così vario, unitamente all'ampia variabilità dei parametri chimico-fisici, favoriscono una presenza biologica molto articolata con una notevole biodiversità, importante sia da un punto di vista numerico, sia da un punto di vista di qualità e rarità e la cui tutela è riconosciuta come priorità a livello internazionale.