1.1 Il mare Adriatico

Il mare Adriatico, il cui nome deriva dalla città veneta di Adria (RO), si estende lungo la direttiva nordovest-sudest, per circa 800 Km e la sua larghezza media non supera i 150 Km, per una superficie totale di circa 139.000 Km2.

È un bacino semichiuso, che comunica con il resto del Mediterraneo a sud, in corrispondenza del canale di Otranto, che segna il confine tra Adriatico e Ionio.

I venti dominanti su questo mare sono la bora, un vento di discesa, violento, freddo e persistente e lo scirocco, un vento caldo, proveniente dal deserto, apportatore di polvere, sabbia e quindi microelementi preziosi per l'intero bacino del Mediterraneo e per la produzione primaria (fitoplancton).

Convenzionalmente, il bacino Adriatico è suddiviso in tre settori: il settore settentrionale, o alto Adriatico, che comincia idealmente dalle coste veneto-friulane, per terminare all'altezza della direttrice Zara-Ancona; il settore centrale, che si spinge sino al promontorio del Gargano; infine, il settore meridionale, che arriva sino allo stretto di Otranto. I tre settori si differenziano, oltre che per l'ampiezza, anche per la batimetria: l’alto Adriatico, il settore di nostro interesse, è poco profondo e presenta fondali sabbiosi e poco inclinati che non superano i 75 metri di profondità.

Nonostante il nostro mare venga spesso definito “amico” per la limitatezza dello spazio marittimo, l’Adriatico è senza dubbio un mare “complesso” dal punto di vista ecologico, geologico e chimico-fisico: le sue peculiarità hanno profondamente influenzato la fauna e la flora ivi presente, nonché le popolazioni che vivono lungo le sue coste.

 

Andamento caratteristico della temperatura nell'arco dell'anno lungo la colonna d'acqua. Da Cerrano et al. Guida alla biologia marina del Mediterraneo. Federazione Italiana Attività Subacquee.
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